A Roma materiali fotocatalitici per l’abbattimento degli agenti inquinanti
18 gennaio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Il Consiglio del Municipio Roma 6 ha votato a maggioranza per l’adozione generalizzata di materiali fotocatalitici nelle opere di manutenzione degli edifici. "Riteniamo" ha dichiarato il Presidente del Consiglio Municipale, Gianluca Santilli, PD, primo firmatario della mozione, "che l’uso di pitture e di basi cementizie fotocatalitiche possa apportare benefici per i cittadini attraverso un’azione di miglioramento della qualità dell’aria. L’introduzione di tale tecnologia ha già evidenziato indubbi vantaggi per la qualità dell’ambiente urbano, tramite l’abbattimento di alcune molecole inquinanti in atmosfera, e quindi per la salute della cittadinanza." "Poiché in questo Municipio" ha dichiarato il Presidente della Commissione Ambiente, Giammarco Palmieri del PD "ci sono diverse aree a rischio ambientale che godrebbero di indubbi vantaggi dall’adozione di questi materiali abbiamo ritenuto di dover adottare questi materiali. Credo che siamo il primo Municipio a Roma ad adottare questo sistema; abbiamo zone, come Largo Preneste, che sono fra le più inquinate a Roma ed i cittadini ne beneficeranno sicuramente."

Che cosa è un fotocatalizzatore?

Un fotocatalizzare tipico è un semiconduttore che, assorbendo un fotone di energia superiore al gap tra banda di valenza e banda di conduzione, modifica la struttura dei suoi orbitali molecolari con elettroni, definiti fotoelettroni, della banda di valenza che passano alla banda di conduzione con formazione di fotolacune positive nella stessa banda di valenza. Questi trasportatori di carica hanno vita breve: possono, tramite diversi meccanismi, ricombinarsi e tornare alla configurazione originaria del semiconduttore ovvero generare un flusso di corrente superficiale, a causa del gradiente di potenziale creatosi a livello delle bande. Il più basso livello di energia della banda di conduzione definisce il potenziale di riduzione dei fotoelettroni mentre, rispettivamente, il più alto livello energetico della banda di valenza determina il potere ossidante delle fotolacune.

Quando i reagenti diffondono sulla superficie del fotocatalizzatore vengono chemiabsorbiti su un sito attivo e possono partecipare a reazioni redox. La specie absorbita può essere fotoridotta se il suo potenziale standard di riduzione è maggiore rispetto a quello dei fotoelettroni. In caso contrario le fotolacune possono provocare l’ossidazione, se il loro potenziale è maggiore rispetto a quello delle molecole in oggetto. I meccanismi di reazione non sono ancora esattamente noti: si pensa che le molecole siano direttamente ossidate o ridotte oppure reagiscano, in fase absorbita o in soluzione, tramite intermedi radicalici molto reattivi. Questi radicali sono il risultato dell’effetto dell’interazione dei foto-trasportatori di carica con, per esempio, ossigeno e acqua contenuti in una soluzione.

L’efficienza fotocatalica dipende da diversi parametri: dal numero e stabilità temporale dei trasportatori di carica generati, dall’equilibrio di absorbimento/deabsorbimento e dal tipo di reazione considerata.