Cannocchiale sulla serie A
27 novembre 2007, di Antonio Martines
 

La 13’ giornata potrebbe essere stata una pietra miliare per la storia del nostro campionato di calcio. In tutta la storia della serie A non si era mai registrato un flusso cosi basso di tifosi in trasferta, le curve mai come ieri sono state cosi vuote. Osservando i nostri stadi sembrava di guardare antichi bastioni ormai in disuso che un tempo furono teatri di grandi battaglie. Abbiamo toccato il fondo, ora non ci resta che risalire. Se ci occupiamo di pallone e basta invece, non possiamo non notare come tutte le grandi abbiano accusato, e non poco, questo lungo periodo di sospensione del campionato. La Roma vittoriosa in trasferta sabato in casa del Genoa, è riuscita a mantenere il passo della capolista, ma a parte questo c’è poco di cui bearsi, il pareggio forse sarebbe stata cosa più giusta, soprattutto se si guarda al gioco espresso dal Genoa. Tuttavia a parziale scusante dei giallorossi vanno le innumerevoli ed importanti assenze che ci sono state tra le sue fila. L’Inter, vincitrice anch’essa nell’anticipo di sabato, non ha fatto certamente di meglio. L’unica cosa positiva anche qui sono i tre punti. La squadra di Mancini ha avuto l’unico merito di riuscire a vincere una partita che si stava mettendo male. Questo è un segnale di personalità e di mentalità vincente, mai e poi mai in altre epoche storiche ( neanche tanto lontane poi) i nerazzurri sarebbero riusciti a portare a casa la vittoria. Ma a parte questo il gioco latita, Adriano sbuffa, Ronaldo rompe e Mancini se la prende con i medici, che a suo dire non fanno del tutto il proprio dovere, occhio alle inseguitrici. Tra queste quella che fa più paura in questo momento è proprio la juve, che dopo il roboante 5 - 0 al Palermo, che ha causato la cacciata del povero Colantuono ( con conseguente ritorno di Guidolin, e daje..), si candida come la più autorevole rivale dell’Inter. I bianconeri ieri sera, hanno dimostrato ancora una volta qual’ora ce ne fosse bisogno, di essere in possesso di una rabbia agonistica che certe volte sfocia in autentica incazzatura. Emblematico da questo punto di vista l’episodio dopo il 4- 0 che ha visto protagonista il Del Piero Furioso nei confronti della matricola Palladino. Continua a perdere colpi invece la Fiorentina, i viola si sono arenati a Reggio Calabria in uno 0-0 frutto del mestiere del vecchio Renzaccio Ulivieri. I viola erano sprovvisti di Prandelli rimasto a Firenze non per una colica renale come si era vociferato in giornata, ma per stare vicino alla moglie che purtroppo è venuta a mancare proprio in queste ore. Forza Cesare siamo tutti con te. Ottima la vittoria dell’Udinese che consente ai friulani di agganciare il secondo posto in classifica, Marino è un allenatore di razza e il futuro e tutto dalla sua. Buona anche la vittoria del Napoli, con una coppia d’attacco, Lavezzi – Zalayeta che di partita in partita sta trovando un’intesa straordinaria. Utile ma per niente bella invece, quella del Milan, che viene a capo di un match difficilissimo soltanto grazie ad una buona dose di fortuna e ad una super punizione di Pirlo stile Branco. Pare che il fantasista meneghino riesca a colpire la palle proprio sulla valvolina esattamente come faceva il brasiliano all’inizio degli anni 90, ecco spiegato il triplo effetto che avrebbe mandato a farfalle Fortin. Torna alla vittoria anche la Lazio con un gol carambola di Firmani proprio allo scadere, bella l’esultanza sotto la gigantografia di Gabriele Sandri. Orribile invece il comportamento degli ultrà Livornesi che non hanno rispettato il minuto di silenzio in onore del Maresciallo Paladini, macchiando cosi anche la vittoria per 3-1 contro la Sampdoria. L’altro pareggio della giornata è stato lo 0-0 tra Empoli e Torino, che ha lasciato non pochi rimpianti in casa granata. Il prossimo turno si preannuncia interessantissimo. L’Inter dovrà confermare la sua imbattibilità in casa della Fiorentina, Il Milan proverà a sfatare il tabù San Siro proprio nel giorno in cui torna la cara nemica Juve ed infine la Roma dovrà respingere gli attacchi di un’Udinese che in più di un’occasione ha dimostrato la sua pericolosità in trasferta.

di Antonio Martines