Chiedo scusa se parlo di Gaber, 3-8 giugno al teatro Verde
1 giugno 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Chiedo scusa se parlo di Gaber non è solo il titolo di uno spettacolo nato dalla passione e dalla scoperta continua di una materia artistica sempre viva, ma si può anche considerare il giusto modo per avvicinarsi con discrezione, in punta di piedi, all’opera di uno dei più importanti artisti che abbia espresso il mondo dello spettacolo a cavallo del millennio.

Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma la mia vita sarebbe stata diversa, sicuramente più ovvia, se non mi fossi imbattuto nel suo teatro canzone, una vera illuminazione per tutti gli esseri umani che si sforzano di vivere sotto il cielo dell’intelligenza, cercando di non sporcarsi col fango della stupidità e di sua sorella banalità. Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma di fronte al suo coraggio di andare controcorrente m’inchino, purtroppo sono sempre meno quelli che hanno la forza di accedere a un’idea e difendere la sua luce, arricchendola di pensieri. Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma sono stato sempre affascinato dalla sua coerenza, parola desueta in questa modernità popolata di voltagabbana, una coerenza che è stata la sua vera arma di difesa contro tutti quei pensatori-dispensatori di opinioni bollite e ribollite nelle pozzanghere della mediocrità. Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma quando uscivo da un suo spettacolo mi sentivo meglio come essere umano, mi sentivo parte del mondo in cui vivo, mi sentivo uno che aveva buoni motivi per credere nella forza del pensiero, delle idee. Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma le sue canzoni scorrono dentro di me come sangue, le so a memoria. Non mi stanco di cantarle e di ascoltarle. Chiedo scusa se parlo di Gaber, ma il verso di una sua canzone è diventata una bandiera della mia vita: “La libertà non è star sopra un albero…” Chiedo scusa se parlo di Gaber è uno spettacolo che vive sulla scia di quello che il Signor G. ci ha lasciato, rendendo tangibile il fatto che la sua voce attraverso bravi attori, ben diretti, diventa la nostra voce. E’ come se su quel palcoscenico ci fossimo tutti, illuminati dalle sue canzoni e dai suoi monologhi… E quando si alza il sipario, ci piace pensare che, da qualche parte, anche lui continua a cantare insieme a noi.

ROMA TEATRO VERDE circonvallazione Gianicolense, 10 dal 3 all’8 Giugno 2008 tutte le sere alle ore 21.00 – domenica ore 17.00