Del Vecchio: Niente omosessuali nell’esercito. 7 aprile 2008, di Tancredi Pascucci
Il generale dell’esercito italiano Del Vecchio, candidato al PD si lascia andare un’allegra dichiarazione omofobica.
I gay non sono adatti all’esercito?
Banalmente ricorderei a questi finto-machi che la maggiorparte dei gay non corrisponde all’immagine stereotipata effemminata che ci propinano in tutte le salse i mass media. I gay, in genere, sono persone come altri.
Andiamo a fondo.
Prendiamo l’età classica.
Alessandro Magno era omosessuale, Cesare era omosessuale, Socrate (era un filosofo, ma anche lui è andato in guerra) era omosessuale, Platone, che voleva fondare uno Stato dominato dall’aristocrazia guerriera di stampo spartano, era omosessuale. O meglio, erano bisessuali, allora non c’era questa rigida distinzione che è venuta in seguito al Cristianesimo.
Fatto sta che sono tutti personaggi che, in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con la guerra e, specialmente i primi due, ci sapevano fare.
La spina dorsale degli eserciti ellenici era composta dalla fanteria, prima con gli opliti che hanno fatto la gloria di Atene e Sparta e poi con le falangi macedoni.
La fanteria ha avuto nella storia militare alti e bassi, e ha dimostrato di essere in grado di dominare i campi di battaglia quando riesce a organizzare formazioni solide, coese e impenetrabili, in contrapposizione alla cavalleria (e ai suoi moderni successori quali aviazione e forze corazzate), che dà il meglio di sé grazie alla rapidità e alla forza d’urto con la quale travolge le linee nemiche.
La fanteria ha quindi sempre dovuto fare affidamento alla coesione e alla disciplina, caratteristiche necessarie alla cavalleria, ma non essenziali.
Dopo un suo periodo decisamente fortunato nell’età classica - con le dovute eccezioni – la fanteria ha dovuto cedere il passo nuovamente alla sua antagonista sul campo: la cavalleria.
Sul finire dell’Impero Romano, le legioni di Roma avevano inquadrato al loro interno soldati barbari romanizzati e non.
Questi barbari arrivarono a costituire la maggiorparte delle file romane, erano forti e fieri, ma poco disciplinati.
Le orde barbariche che hanno flagellato l’Europa a partire dalla fine dell’impero Romano d’Occidente erano tutto meno che coese e disciplinate, ma disponevano di quantità di guerrieri a cavallo che gli eserciti europei non sono mai riusciti a eguagliare e fino a quando l’Europa non è riuscita a raccogliere eserciti di soldati professionisti come ai tempi dell’era classica, le armate orientali hanno dato filo da torcere e, fino al XVI secolo, sono arrivate a minacciare il centro dell’Europa.
Torniamo all’antica Grecia.
Gli eserciti dei greci erano disciplinati e coesi.
E strapieni di bisessuali, che probabilmente copulavano dalla mattina alla sera quando stavano in tenda.
Nell’esercito tebano operava addirittura un manipolo d’elite, il Battaglione Sacro, una fomazione di fanti composta da 150 coppie di amanti omosessuali. Un’unità micidiale, veloce, unita, efficiente, disciplinata e coesa grazie a un affiatamento ineguagliabile.
Avete idea di cosa possa essere un battaglione di 300 fidanzatini (sperando che non ci siano in corso crisi di coppia troppo pesanti)? |