Identikit dei laureati della Sapienza post riforma
31 agosto 2007, di Dimitri Stagnitto
 

Il profilo è frutto di un sondaggio che ha visto coinvolti oltre 20.500 studenti, tra pre e post riforma, della prima università di Roma e che segue un analogo sondaggio effettuato a livello nazionale. Gli studenti che hanno terminato l’università alla Sapienza l’anno scorso si erano iscritti in maggioranza con il nuovo ordinamento (74%). La riforma ha abbassato di molto l’età media dei laureati, che è scesa da 28 anni con il vecchio sistema a 23,7 per le lauree di primo livello con il nuovo sistema. Sono notevolmente aumentati gli iscritti in corso - da un esiguo 9,5% preriforma del 2001, al 39% del 2006 - così come la percentuale di studenti che seguono regolarmente le lezioni, che ha raggiunto il 74%. Tirocini e stage riconosciuti all’interno del corso di studi sono ormai una realtà diffusa. Gli studenti iscritti che hanno fatto questo tipo di esperienza sono infatti aumentati dal 18% al 58% del totale. Secondo l’analisi di Almalaurea, la riforma ha inoltre reso possibile un allargamento dell’accesso agli studi universitari a fasce di popolazione meno avvantaggiate. Infatti ben il 68% dei laureati della Sapienza del 2006 ha entrambi i genitori non laureati. Penalizzato dal nuovo sistema risulta invece il numero di richieste per esperienze di studio all’estero attraverso i programmi Erasmus e Tempus, sceso dal 18,8% del 2001 all’8,8% fra i laureati triennali del 2006. Questa riduzione è dovuta sia alla minore durata del corso di studio che all’elevato numero di esami da superare nel triennio. La maggioranza degli studenti della Sapienza, l’84%, si ritiene complessivamente soddisfatto del suo percorso universitario e ben il 67%, dovendo ricominciare, sceglierebbe lo stesso corso di studio e la stessa università. Infine il 92% dei triennalisti della Sapienza intende proseguire gli studi con la laurea specialistica, contro l’83% della media nazionale.