Il 20 Dicembre "Duj Furratte Mulo " " Due Volte Morto" alla Garbatella
5 dicembre 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Il 20 dicembre 2008 alle ore 21,00 presso il circolo culturale - Altrevie "La Garbatella" in via caffaro 10, ci sarà la lettura scenica di "Duj Furratte Mulo " " Due Volte Morto" di e con Alexian Santino Spinelli e Rossella Di Terlizi.

È una cronaca toccante, un dramma che si ripete e continua a ripetersi sul popolo Rom in cui viene espresso il dualismo tipico che condensa il pensare romanò "Susipé e "millipé", puro e impuro, "baxt" e bibaxt", fortuna e sfortuna. È stato scritto in due lingue, in italiano e in lingua romaní come due parti essenziali e inscindibili, così come i due personaggi legati dallo stesso sangue diventano un solo personaggio che vive un conflitto interiore: una persona sdoppiata nello stesso spazio-tempo.

La ripetizione nelle due lingue sembra un’eco che abbatte ogni barriera fra determinato e indeterminabile, fra sogno e realtà, tra vita e morte.

Nella simbologia teatrale si sono adoperati canti, danze e poesie originali romanès, filtrando l’idea di scrittura attraverso un linguaggio metaforico.Un malato racconta la sua morte (impuro), un musicista racconta la sua vita (puro) e viceversa, ma nello stesso tempo la vicenda si trasforma. Nella malattia (considerata impura dai rom) si scopre il dolore, il destino, la persecuzione e cadono le maschere, le ipocrisie, rimane solo la verità o meglio la denuncia contro chi non vuol capire. La malattia dei rom è lo specchio della società malata.

La storia è fatta di tante piccole storie accadute nella realtà e in ogni parola e in ogni frase è condensata la cultura remota dei rom, rifiutata, incompresa, avvelenata.La denuncia è l’urlo di giustizia che si propaga nello spazio scenico con fatti e personaggi, vivi e veramente vissuti. L’opera fa rivivere questo conflitto, fra società maggioritaria e mondo romanò, come una riflessione sulla profondità dell’essere umano, per allontanare lo spettro del razzismo perennemente in agguato contro vecchie e nuove minoranze e sempre crescente nell’uomo "imbestialito" dalla società tecnologica.Il rom muore due volte ucciso dalla malattia e dalla società maggioritaria ingiusta, intollerante, indifferente ed inospitale. In ultima analisi l’opera sottolinea l’impotenza dell’uomo di fronte alla sorte avversa, rimarcata anche dall’andamento circolare senza fine o forse senza inizio.

Duj Furatte Mulo non è uno spettacolo sui Rom e e con i Rom, quanto uno spettacolo romanò, nel quale il sentire romanò si rende percettibile attraverso un complesso manifestarsi di movimenti suoni e parole.

Anzi più precisamente, lo spettacolo ci da il sapore dell’essenza ritmica Rom che trova la sua incarnazione tipicamente nel movimento (la danza), nel suono (la musica), nella parola (la poesia).

Duj furatte mulo è uno spettacolo delle arti sulle arti stesse che sul piano estetico (il piano delle sensazioni) fuggono dalla stabilità, l’hortus conclusus dell’incarnazione data una volta per tutte e resa visibile in immagini, mentre sul piano etico (il piano dei rapporti) fuggono dalla comodità di una ideologia, che risolva in un sistema rigido e definitivo ogni evento che il movimento delle cose ci mostra.