Il Papa annulla la visita alla Sapienza per l’inaugurazione dell’anno accademico
16 gennaio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Papa Benedetto XVI non interverrà giovedì all’inaugurazione dell’anno accademico all’università di Roma "La Sapienza". Contro la presenza del pontefice si erano schierati alcuni docenti dell’ateneo che - contrari alla posizione di Ratzinger su Galileo - avevano bollato la visita come e "evento incongruo" .

A favore della partecipazione del Papa, invece, si era sempre schierato il rettore che cosi’ dichiara:

"Apprendo della decisione della Santa Sede e la rispetto, anche se con rammarico. L’incontro con il Pontefice poteva rappresentare un momento importante di riflessione per credenti e non credenti su problemi etici e civili, quale l’impegno per l’abolizione della pena di morte, che sono la linfa vitale del nostro lavoro didattico e di ricerca.

L’ascolto della voce di uno studioso che ha scritto su temi del nostro tempo sarebbe stato alimento per la libertà delle coscienze e per tutti coloro che si interrogano laicamente. Si conferma il regolare svolgimento della cerimonia di Inaugurazione che, come noto, prevede la relazione introduttiva del Rettore, l’intervento dei rappresentanti degli studenti e del personale, la lectio magistralis sul tema della pena di morte del professor Mario Caravale e l’intervento del Ministro Fabio Mussi e del Sindaco di Roma Walter Veltroni. Benedetto XVI farà pervenire il testo del discorso che avrebbe pronunciato durante la cerimonia che sarà distribuito ai presenti".

Il Senato accademico della Sapienza, riunito in seduta ordinaria il 15 gennaio 2008, appresa la decisione della Santa sede condivide la dichiarazione del Rettore Renato Guarini. Sospende i propri lavori esprimendo grande rammarico per la perdita di una occasione di dialogo e riflessione culturale e civile che la comunità accademica aveva voluto percorrere secondo una tradizione consolidata di ascolto e rispetto. Le manifestazioni di intolleranza, limitate per altro ad una esigua minoranza, sono state contrarie allo spirito di libertà e di ricerca che costituiscono la stessa ragion d’essere dell’Università.