Il punto sulla serie A dopo la 16a giornata
17 dicembre 2007, di Antonio Martines
 

Nella domenica in cui il Milan si siede sul trono del mondo, l’Inter diventa sempre più tiranna su quello d’Italia. I nerazzurri con la vittoria per 2-0 in casa del Cagliari confermano di essere la squadra da battere, la formazione allenata da Mancini con questo successo in terra sarda si porta a +7 sulla Roma, e se il campionato non è morto poco ci manca. Lo squadrone nerazzurro ha dimostrato ancora una volta la sua prepotenza, a dispetto dei tanti infortuni avuti soprattutto a centrocampo: questo va a dimostrazione del fatto che ormai l’Inter funziona grazie a dei meccanismi ben oliati che vanno da sé indipendentemente dagli interpreti che scendono in campo e questo va tutto ad onore di Mancini. Ora nel prossimo turno,l’ultimo prima della sosta natalizia,ci sarà il derby col Milan,ultimo grande ostacolo prima della sosta natalizia. In seconda posizione la Roma perde ancora colpi: ieri con il pareggio in casa granata (0-0) ha dimostrato ancora una volta di non essere fatta della stessa pasta dell’Inter. I giallorossi non sono riusciti a sbloccare una partita difficile in cui a giocare bene è stato solo il Toro, clamorosa la palla gol fallita da due torinisti davanti ad una porta letteralmente sguarnita, inutili e forse anche dannose invece, le proteste di Perrotta e De Rossi che alla fine della partita nel tunnel di collegamento con gli spogliatoi se la prendevano con l’arbitro per un rigore non concesso nel finale. Forse questa squadra ha più limiti di quanto si credesse, e nel frattempo l’apporto di Totti diventa sempre più discontinuo a causa dei ripetuti stop che lo hanno visto spesso fuori in questa staagione.Ora la Roma più che alla vetta dovrà incominciare a guardarsi le spalle visto che adesso la Juve è a solo -1. I bianconeri reduci dalla importante vittoria per 3-2 in casa della Lazio sono autorizzati a puntare in alto, sicuramente non allo scudetto ma ad una seconda posizione utile ad evitare i preliminari di champions forse si. Nel mercato di Gennaio Ranieri ha chiesto esplicitamente dei rinforzi: si parla di Giovinco, ma non solo, certo è che il lavoro svolto da Ranieri fino a questo punto non può che definirsi egregio. Perde l’Udinese a Catania (2-0) in una partita in cui ha poco da recriminare e che aveva un certo significato soprattutto per il tecnico Marino, di ritorno in una città che lo ha visto protagonista prima di spiccare il volo verso il calcio che conta. Pareggia invece la Fiorentina (2-2) in casa della Sampdoria, i viola avrebbero potuto ritornare alla vittoria ma si fanno raggiungere da Cassano, dopo che quest’ultimo aveva inscenato una vera e propria tragedia con tanto di lacrimuccia, (evidentemente ci contava non poco di tornare a Roma). I viola non sono quelli di qualche tempo fa, quando si credeva che avrebbero potuto addirittura lottare per lo scudetto. Invece a tornare ad alta quota è il Palermo di Guidolin, che con la vittoria di ieri sull’Atalanta (3-1) si porta a 24 punti a solo -1 dai viola, Guidolin e Zamparin sembreranno anche due fidanzatini che si lasciano e si ripigliano, però e evidentemente questo tira e molla ha un suo perché. Il Napoli si accontenta di un pareggio (1-1) in casa del Siena, che ora come ora va più che bene, rimangono tuttavia delle perplessità sul reale valore di questa squadra. Bella vittoria del Parma che con un secco 3-0 ai danni della Reggina aggancia virtualmente il Milan a 18 punti. Infine in zona retrocessione il pareggio inutile (1-1) tra Empoli e Genoa, anche qui siamo di fronte ad una squadra (il Genoa) che dopo un avvio di stagione entusiasmante si è lentamente sgonfiato. Adesso si attende il ritorno del Milan,più in alto di cosi non poteva salire, la promessa di Berlusconi in quel lontano 1986 è diventata realtà, Il Diavolo è diventato il club più titolato a livello mondiale. Cosa succederà adesso? Una volta toccata la vetta è difficile ritrovare gli stimoli e ora c’è da sgomitare sui campi di provincia per recuperare il terreno perduto.

di Antonio Martines