L’orchestra sciopera: annullato concerto all’auditorium
23 febbraio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Continua la protesta dell’orchestra di Roma e del Lazio per i continui tagli di fondi che rischiano di mandare in bancarotta la fondazione Ottavio Ziini, che sostiene l’orchestra stessa.

In particolare l’orchestra, dopo il concerto di protesta della settimana scorsa, si asterrà dalla sua esecuzione domenicale all’auditorium. Di seguito il comunicato diramato dalle organizzazioni sindacali:

Le Organizzazioni Sindacali Slc Cgil e Fials Cisal hanno proclamato un nuovo sciopero per la giornata di domenica 24 febbraio p.v.. Pertanto il concerto programmato per domenica 24 p.v. non troverà svolgimento. Già domenica 10 febbraio u.s. i professori d’orchestra della Fondazione “Ottavio Ziino” erano stati costretti a scioperare per manifestare il loro dissenso e ribadire la propria denuncia per il protrarsi di uno stato di crisi divenuto cronico.

Ricordiamo peraltro il concerto di protesta che l’orchestra ha tenuto in Piazza Mignanelli nel pomeriggio di sabato 16 febbraio u.s.. L’unico risultato delle iniziative di mobilitazioni è stata una lettera inviata alle Organizzazioni Sindacali dal Presidente della Fondazione. Si reputa opportuno trascrivere i passi salienti di detta lettera: "omissis...vi comunichiamo di aver appreso ufficiosamente che il contributo concesso dal Comune di Roma per il 2008 alla Fondazione Ottavio Ziino - Orchestra di Roma e del Lazio è di 300.000 Euro; quindi 129.000 in meno rispetto al 2007 e 200.000 in meno rispetto alle aspettative (500.000).".

Il passaggio successivo denota iniziative del C.d.A. a tempo scaduto, come si può rilevare: "il C.d.A. si sta già attivando presso altri possibili enti sovventori (la Provincia di Roma e altri), per cercare di ottenere almeno la parte di finanziamento non assegnata dal Comune." Lo stato di crisi dell’orchestra, come è noto, si trascina ormai da parecchi mesi. Ma il C.d.A. ritiene di doversi attivare convocando soci di un assemblea che non esiste, essendo il Consiglio di Amministrazione unico organo di gestione.

In tale contesto, all’orchestra di Roma e del Lazio non resta che l’arma estrema dello sciopero, mentre il C.d.A. dovrebbe autoresettarsi e rassegnare le dimissioni sui tavoli di quella politica che ha determinato il collasso dell’orchestra di Roma e del Lazio. Questo si chiama senso di responsabilità.

Ma Presidente, Direttore Artistico e C.d.A. passano il classico fiammifero acceso ai loro dipendenti, non avendo evidentemente il profilo e la statura necessari per godere di credito presso le Istituzioni pubbliche e per poterlo rivendicare. Qualsiasi compagine dirigenziale o socio fondatore considererebbe le dimissioni un atto doveroso e non una capitolazione.

In particolare le scriventi si riferiscono alla figura dell’attuale Direttore Artistico, co-fondatore, per 15 anni Consigliere Delegato (Sovrintendente,) sfiduciato dall’Orchestra con lettera del 3/05/2007.

L’orchestra si dibatte nel paradosso di una fondazione di diritto privato sorretta esclusivamente da capitale pubblico. Però i portatori di capitale sono ininfluenti soci di minoranza nella gestione dell’ente, che soltanto ricorrendo ad un eufemismo si potrebbe definire "dilettantistica." Infatti, il decremento dei finanziamenti erogati nell’anno precedente e di quelli annunciati per l’anno in corso, equivalgono alla dismissione ineluttabile dell’attività.

Dopo circa 3 mesi d’interruzione delle relazioni sindacali e di proteste esasperate, la fondazione non ha ancora compreso che i suoi problemi sono di ordine strutturale, che deve coinvolgere i vertici di competenza e che i suoi dipendenti non possono essere gli unici parafulmini della crisi. E’ troppo comodo porre in conflitto i prestatori d’opera e l’utenza beneficiaria dei servizi.