LAZIO SCONFITTA A MADRID E FUORI DALL’EUROPA 12 dicembre 2007, di Carlo Gualandri
Verdetto amaro per la Lazio in Champions League. Dopo aver seriamente compromesso la qualificazione a perdendo a Roma con l’Olympiacos, i biancazzurri, sconfitti ieri a Madrid per 3 a 1, escono definitivamente di scena. Nulla hanno potuto contro un Real che davanti al suo pubblico non ha deluso come sempre. Basti pensare che nelle ultime 24 partite casalinghe di Coppa hanno perso una sola volta!
Il Real, capolista nel campionato spagnolo con 35 punti e 34 reti segnate, si presenta in campo con: Casillas in porta, Pepe, Sergio Ramos, Cannavaro e Marcelo in difesa, Diarra, Sneijder e Baptista a centrocampo, Robinho in rifinitura, Raul e Van Nistelrooy in attacco.
Risponde la Lazio con: Ballotta tra i pali, Scaloni, Cribari, Siviglia e De Silvestri (che gioca al posto di un dolorante Zauri) sulla linea difensiva, Mudingayi, Ledesma e Mutarelli a metà campo, Meghni trequartista, Pandev e Rocchi in avanti. Arbitra lo svizzero Busacca, davanti a circa 80.000 mila tifosi di cui oltre mille temerari laziali. I romani sono subito pericolosi: al 5’ Mudingayi salta Robinho sulla fascia destra, crossa in area dove un appostato Rocchi non riesce di un soffio a deviare in porta. All’8’ grandissima occasione per la Lazio: Rocchi serve Meghni che, da pochi passi devìa incredibilmente alto. Risponde il Real un minuto più tardi: calcio d’angolo di Sneijder, testa di Raul, palo pieno. Il Real sale in cattedra e stende la Lazio con un tremendo 1-2. Al 12’ va in vantaggio con un gran tiro da fuori area di Baptista, che si infila alla sinistra di un incolpevole Ballotta; al 15’ è Raul a farsi trovare libero su calcio d’angolo, e a ribadire in rete, senza che un evanescente Ledesma riuscisse a contrastarlo. I ragazzi di Delio Rossi sono frastornati. Il tecnico si era raccomandato di tenere a bada i madrilisti per i primi 20/25 minuti, e invece al quindicesimo sono sotto di 2 reti! Dopo un timido tentativo di reazione ( girata di Rocchi da fuori area parata da Casillas al 18’, e tiro al volo di Pandev fuori di poco al 23’), al 35’ il Real sigla il terzo gol, quello del KO: Robinho serve Van Nistelrooy che indisturbato in piena area di rigore protegge la palla appoggiando nuovamente all’accorrente Robinho, che sigla da pochi metri..
Nel secondo tempo il Real si presenta in campo con Guti e Robben al posto di Sneijder e Robinho. La Lazio sostituisce Ledesma con Baronio.
Il Real, appagato del risultato acquisito già dopo soli quarantacinque minuti di gioco, non infierisce, e tiene basso il ritmo della partita. Il qurantatreenne Ballotta, deriso dai quotidiani spagnoli per la sua avanzata età, ha modo di riscattarsi con due splendide parate: la prima al 63’ su gran tiro di Robben, e la seconda su Guti. Il pubblico di casa applaude a scena aperta, mostrando di capirne più di certa stampa iberica, che avrebbe fatto più bella figura rendendo omaggio al valore di un “ragazzo” di quasi 44 anni che ha infranto qualsiasi record di anzianità, in Italia e in Europa.
Al 62’ avvicendamento Manfredini-Meghni.
All’80’ la Lazio accorcia le distanze con Pandev, pescato da un passaggio in diagonale di Rocchi che sorpassa Casillas. Nella deviazione vincente il centravanti macedone sbatte al palo e viene sostituito da Makinwa. Il 3 a 1 arriva troppo tardi, e per quanto i biancazzurri si impegnino, non riescono ad impensierire gli avversari che però si complicano la vita da soli regalando un rigore alla Lazio al 91’ (fallo di mano di Pepe in area). Batte Rocchi, para Casillas. Sulla ribattuta si avventa Baronio, e ancora Casillas si oppone. Mai calcio di rigore fu più inutile!
Resta il rammarico per non aver saputo gestire il doppio impegno Campionato-Champions League in maniera diversa, magari investendo parte dei circa 15 milioni di euro che sono entrati nelle casse della società grazie alla qualificazione raggiunta dopo i preliminari. Investendo cioè per infoltire una rosa di giocatori non all’altezza di esprimersi al meglio su entrambi i fronti. Questa non è polemica, è la realtà. A volte bisogna lasciar perdere sentimentalismi o antipatie, e analizzare i fatti. E i fatti consistono nell’ingiustificato “non acquisto” di giocatori. E, a nostro parere, se il presidente Claudio Lotito sostiene che quei 15 milioni di introiti guadagnati con l’accesso in Champions sono serviti per risanare il bilancio della società, allora dovrebbe spiegare come avrebbe potuto evitare il FALLIMENTO, nel caso in cui la sua squadra non avesse passato il turno preliminare contro la Dinamo di Bucarest. Ha per caso mai detto: “signori, o ci qualifichiamo o falliamo”? Onestamente non ci sembra. E quindi permetteteci anche di dubitare del fatto che tali soldi siano serviti per il risanamento. D’altro canto dubitare è nel nostro diritto. Purtroppo Roma merita una grande Lazio, e per essere competitivi a livello mondiale ci vuole una società forte, uno staff in gamba e tanto entusiasmo. Oggigiorno, con i soldi e gli interessi che girano nel calcio, non si può sperare, o meglio, non c’è assolutamente spazio per società che con pochi mezzi e investimenti riescano ad ottenere grandi risultati. Una Lazio “povera” ma entusiasta ed eroica come quella di Maestrelli e Lenzini, di Chinaglia, Frustalupi, Re Lecconi, Wilson e D’Amico, non avrebbe possibilità di esistere oggi. Al massimo potrebbe avere un exploit pari a quello avuto dal Chievo Verona di Gigi Del Neri, ma di certo non arrivare ad essere Campione d’Italia.
Purtroppo, la semplicità di questi concetti è pari alla difficoltà di trovarne la soluzione, La risposta che tutti i tifosi si aspettano.
Fiduciosi per il futuro, torniamo alla realtà, che si chiama: Lazio-Juventus (sabato prossimo) e Lazio-Napoli di Coppa Italia (mercoledì 19 dicembre).
LE PAGELLE DEI BIANCAZZURRI
BALLOTTA 7 Incolpevole sui gol, è autore di due interventi eccezionali.
SCALONI 6 Gli affidano prima Robinho poi Guti e lui si comporta al meglio.
CRIBARI 5.5 Poco incisivo. Poteva dare di più. Ma si era impegnato tanto sabato col Catania e il tempo per recuperare manca…
SIVIGLIA 5.5 Nel marasma dei 3 gol subiti ha qualche responsabilità solo sul terzo.
DE SILVESTRI 5.5 Poche accelerazioni sulla sinistra oggi.
LEDESMA 4.5 Impalpabile.
MUTARELLI 5 Non riesce mai a creare per le punte. Solo il passaggio per Rocchi in occasione del terzo gol di Pandev. Ma eravamo all’80…
MUDINGAYI 7 Anche oggi il migliore in campo. Lotta su ogni pallone e non sbaglia un passaggio. Stavolta non ha neanche preso la consueta ammonizione dovuta al suo agonismo, a volte eccessivo.
MEGHNI 5 Imperdonabile errore dopo pochi minuti. Tanta classe ma oggi null’altro.
PANDEV 6 Tre reti al Real Madrid in due partite. Speriamo che non abbia suscitato l’interesse di qualche società…
ROCCHI 5.5 Da come ha arpionato il pallone per battere il rigore si vedeva che ci teneva a segnare al Santiago Bernabèu. Peccato.
BARONIO (dal 46’) 5.5 Non poteva certo fare il salvatore della patria sul 3 a 0. Non ribadisce in rete il rigore sbagliato da Rocchi.
MANFREDINI (dal’62) s.v.
MAKINWA (dall’82) s.v.
REAL MADRID
CASILLAS 7, PEPE 6.5, SERGIO RAMOS 7, CANNAVARO 6.5, MARCELO 7, SNEIJDER 6, BAPTISTA 7.5, DIARRA 6, ROBINHO 7, RAUL 7.5, VAN NISTELROOY 7.5, GUTI 6, ROBBEN 6.5, HIGUAIN s.v.
ARBITRO sig. BUSACCA 7.5 Direzione perfetta senza ammonire alcun giocatore. Da prendere d’esempio.
di Carlo Gualandri |