La Roma in 10 fa 1-1 a Genova 24 gennaio 2008, di Marco Di Cesare
Nella semifinale di andata della Tim Cup, la Roma raggiunge un risultato che può farle sperare di passare il turno. Nella gara di ritorno, però, dovrà fare a meno di Ferrari e Mexes, entrambi squalificati: le loro assenze si aggiungeranno a quella dell’infortunato Juan, per una difesa che sarà tutta da reinventare.
Rispetto alla formazione prevista, i capitolini si presentano in campo con Cassetti esterno destro alto e Giuly trequartista centrale, mentre la coppia di centrocampo è composta da De Rossi e dal rientrante Aquilani. Nei primi minuti di gioco i ritmi appaiono alquanto blandi, come se le squadre si temessero a vicenda. Da segnalare un calcio di punizione di Mancini che finisce alto di poco, un colpo di testa di Del Vecchio, su cross di Cassano, che termina a lato e un mancino dalla trequarti di Panucci che al 16’ colpisce la parte alta della traversa.
Al 17’ l’episodio che cambia il corso della partita: Philippe Mexes riceve il secondo giallo, pochi minuti dopo il primo (avrebbe comunque saltato la partita di ritorno, perché già in diffida), per un ingenuo fallo a centrocampo su Cassano. Spalletti decide, allora, di puntare sul 4-4-1, spostando Panucci al centro e retrocedendo Cassetti nella sua posizione naturale di terzino destro. La Roma, grazie a questo modulo, riesce a coprire bene il campo e a ripartire con una certa efficacia, riuscendo più volte a impensierire la difesa blucerchiata. Difatti una palla bassa e forte di Mancini non trova la deviazione di alcun compagno; e al 21’ una punizione, di seconda, di Cassetti finisce di poco alta sopra la traversa. Ma la Sampdoria riesce a rendersi pericolosa quando allarga il suo gioco sulle fasce, in modo da sfruttare la superiorità numerica. Al 23’ Curci devia in angolo un rasoterra di Cassano; dieci minuti dopo Del Vecchio colpisce al volo un pallone che si è impennato in area, mandando, però, a lato. La Roma risponde al 38’ con un bel gioco di gambe di Mancini che libera Vucinic: il montenegrino, però, non riesce a sfruttare l’occasione. Al 42’ De Rossi spreca malamente un contropiede, ritardando il filtrante per Vucinic, che finisce in fuorigioco. Pochi minuti dopo il centravanti giallorosso si mangia un gol di testa, spedendo a lato un cross di Mancini.
Il secondo tempo comincia con un gol ingiustamente annullato, per fuorigioco, al sampdoriano Bonazzoli (54’). Tre minuti dopo Campagnaro recupera Mancini che si sta involando verso la porta difesa da Mirante. Al 61’ arriva il gol della Sampdoria: lo svizzero Ziegler, uno dei migliori dei suoi, dalla sinistra lascia partire un diagonale con Curci che, visibilmente impreparato, riesce solo a sfiorare. Ma già al 68’ la Roma pareggia, attraverso una classica azione di contropiede: Mancini è bravo a difendere palla e a lanciare Vucinic in profondità; il centravanti supera Lucchini in velocità e, di esterno destro, lascia partire un preciso rasoterra sul palo più lontano.
La partita ora cala di ritmo: la Roma pensa a tenere palla, mentre la Samp non sembra più avere le forze per pressare con efficacia. Eppure negli ultimi dieci minuti la gara si risveglia. Difatti all’81’ una disattenzione della difesa romanista potrebbe portare Franceschini al gol: ma il centrocampista doriano, mancino di natura, è costretto a colpire di destro da posizione ravvicinata, tiro che Curci può parare con una certa facilità. All’82’ un diagonale di Bellucci in corsa finisce a lato di poco. Passano cinque minuti e Volpi apre sulla sinistra per Bellucci: l’attaccante mette splendidamente in mezzo, al volo, costringendo la difesa a liberare con affanno su Bonazzoli. Un minuto dopo Volpi cicca clamorosamente in area dopo una torre di Bonazzoli; sulla respinta della difesa, Maggio manda alle stelle. La Roma risponde con due azioni negli ultimi istanti della partita, sempre con il suo uomo migliore, ossia Amantino Mancini: al 90’ il brasiliano parte da destra e si libera di tre avversari, ma, una volta di fronte a Mirante, non riesce ad alzare il pallone quel tanto che basta; al 92’ scatta in linea con la difesa, ma tira ampiamente a lato.
Pagelle della Sampdoria.
Mirante 6: non deve compiere dei veri interventi.
Campagnaro 6: non demerita. Dal 65’ Maggio 5.5: entra come esterno alto, ma non riesce a mettersi molto in mostra.
Sala 6: comanda la difesa con una certa efficacia.
Lucchini 5.5: troppo lento in occasione del gol di Vucinic.
C. Zenoni 5.5: la Samp si fa vedere poco dalle sue parti, ma lui non fa molto per farsi notare.
Del Vecchio 5.5: i suoi inserimenti mettono ansia alla difesa giallorossa, ma è troppo impreciso sotto porta. Dal 54’ Bellucci 6.5: agisce sulla sinistra ed è sempre molto pericoloso.
Volpi 6: regia attenta, ma senza grande inventiva.
Franceschini 5.5: è spesso in affanno.
Ziegler 6.5: il più vivo dei suoi, ha anche il merito del gol.
Bonazzoli 6: presenza in area sempre molto preoccupante per la retroguardia giallorossa; negli ultimi minuti domina tutti i contrasti aerei.
Cassano 6: parte bene e mostra tutta la sua classe; nel secondo tempo, però, dà segni di cedimento. Dal 75’ Caracciolo s.v.
Allenatore Mazzarri 6.5: legge bene la partita e mette molta paura ad avversari più quotati.
Pagelle della Roma.
Curci 5.5: è apparso in colpevole ritardo sul diagonale di Ziegler.
Panucci 6.5: capitano a causa dell’assenza di Totti, è l’unico difensore giallorosso oggi degno di questo appellativo, sia come terzino che come centrale.
Ferrari 5.5: la sua iniziale sicurezza scema col trascorrere dei minuti.
Mexes 4.5: una sua ingenuità lascia la Roma anzitempo in 10.
Tonetto 5.5: non sembra riuscire a porre rimedio al suo calo di forma.
De Rossi 6.5: diga davanti alla difesa, ha solo il demerito di sprecare un contropiede in superiorità numerica.
Aquilani 5.5: alla sua prima partita da quattro mesi a questa parte, non è sempre lucido quanto dovrebbe. Dal 75’ Brighi s.v.
Cassetti 5.5: nei pochi minuti come esterno alto appare completamente fuori ruolo; come terzino non migliora di molto la sua prestazione.
Giuly 5.5: comincia bene come trequartista centrale, ma, con l’espulsione di Mexes, deve giocare sulla destra, dove non riesce a rendersi altrettanto utile. Dal 56’ Taddei 6: molto lavoro in copertura.
Mancini 7: molto dinamico, serve palloni d’oro che i suoi compagni non riescono a tramutare in gol, fatta ovvia eccezione nel caso dell’assist per Vucinic; sul finale sbaglia in zona gol, soprattutto a causa della stanchezza, però.
Vucinic 6.5: nel primo tempo si sacrifica molto; sbaglia un gol clamoroso, ma ne mette a segno uno molto bello. Dall’85’ Cicinho s.v.
Allenatore Spalletti 6.5: rimedia con efficacia all’ingenuità di Mexes e ridisegna la squadra lì dove serve.
Arbitro Morganti 5.5: paga due segnalazioni sbagliate su azioni erroneamente giudicate in fuorigioco, da una parte e dall’altra.
Marco Di Cesare |