La Roma rinasce e piega il Real, ma ci sarà ancora da soffrire
20 febbraio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

La Champions ha fatto il miracolo. Sempre sconfitta dal Real all’Olimpico, la Rometta ha rimesso la "capoccia" fuori dalla crisi. Sarà soltanto per una notte? Vedremo. Intanto la squadra di Spalletti incarta questa vittoria che le garantisce qualcosa per il ritorno. Partita modesta nel complesso, illuminata dalle zampate di Raul e Totti, le due bandiere. Ma il 2-1 ridà fiducia ai romanisti che se in campionato sono fuori gioco, in Europa possono ancora essere protagonisti.

Purtroppo era cominciata male la notte della rivincita. Era iniziata con un accoltellato spagnolo, aggredito da ultrà romanisti nella zona di piazza Mancini. Ferite multiple ai glutei, necessario il ricovero all’ospedale Santo Spirito. E non è la prima volta che i tifosi giallorossi si segnalano per episodi di violenza. Il 20 gennaio, prima della partita con il Catania, furono tre i siciliani feriti, e ancora più grave fu il bilancio in occasione della sfida di Champions con il Manchester United del 12 dicembre scorso, quando sei inglesi dovettero ricorrere alle cure dei medici. E sempre con il Manchester nell’aprile del 2007 cinque inglesi subirono un agguato romanista. Poi il campo. Dove l’agguato, quello giusto, l’ha teso la Roma al Real Madrid, trasformatosi in un bel caffè doppio di quelli belli forti che ti danno la sveglia dopo un sonno profondo. La Roma, Bella Addormentata del campionato, ieri sera è stata costretta a mettere i piedi giù dal letto perché la storia l’ha chiamata a dare una risposta immediata ai tifosi che continuano a chiedersi perplessi cosa sia successo alla squadra indicata come la più brillante.

Risultato: una vittoria da sogno contro un Real da favola, partita giocata con il cervello e vinta con pazienza. Ma l’inizio è stato da incubo. Pronti via ed è stato il Real ad addentare meglio la partita. Incontenibile Robben sulla fascia, in difficoltà Panucci a contenere l’esuberanza dell’olandese che all’8’ dava il via all’azione del vantaggio. Preciso il rasoterra per Guti, De Rossi aveva un’incertezza fatale e la freccia scagliata verso Doni veniva intercettata da Raul, che con la punta del destro spiazzava il portiere. La Roma molliccia di Siena e Torino, che si era fatta il lifting per l’occasione, non riusciva a riprendersi subito dal coccolone. Giuly a destra, De Rossi debilitato dalla febbre, il tremolante Cassetti, un Pizarro meno preciso del solito, faticavano a tenere alla larga gli spagnoli. Che infatti sfioravano il raddoppio al 21’ con una girata di testa di Raul, su azione partita ancora da Robben.

Grandi palleggiatori questi madrileni, nascondevano la palla e poi ripartivano con aperture improvvise. La Roma faticava ad arpionare il pallone buono, Totti - in campo nonostante la febbre - si batteva da solo là davanti e trovava in Cannavaro e Heinze baluardi insuperabili. Ma all’improvviso gli scenari cambiavano al 24’ quando Mancini, bello il duello con Sergio Ramos, libero sulla sinistra metteva in mezzo dove Heinze anticipava ancora Totti. Il pallone usciva di qualche metro e finiva sui piedi di Pizarro che scaraventava alle spalle di Casillas. Non era una Roma perfettamente ritrovata, tuttavia il clima europeo qualcosa produceva. In crescita la fase difensiva, dove la squadra di Spalletti riusciva a limitare Raul e Van Nistelrooy, quest’ultimo vincitore del duello a bulloni roventi con Mexes. Più aggressiva la truppa giallorossa dalla metà campo in su. Un progressivo ritorno alla normalità su cui c’era il doppio sigillo di Totti e Mancini. Al 13’ della ripresa una grande giocata del capitano, che negli ultimi tempi era andato in letargo, innescava Mancini, capace di scavalcare Casillas in uscita pur da posizione molto defilata. Un lampo a illuminare una partita tutto sommato povera di contenuti. E il Real avrebbe anche potuto raddrizzarne le sorti se la botta di Van Nistelrooy nel finale non fosse finita sul palo. Meglio così.