La Roma va solo a sprazzi, ma passa il turno in Coppa Italia 30 gennaio 2008, di Marco Di Cesare
Roma-Sampdoria, ritorno dei Quarti di Tim Cup, è stata una partita dalle due facce diverse: di fronte a un primo tempo alquanto sonnacchioso, con le due contendenti preoccupate più che altro di non scoprirsi, la ripresa ha visto il realizzarsi di un calcio più vivo ed anche emozionante. E, alla fine, sono stati i giallorossi a spuntarla, grazie a un bel gol di Mancini.
Poco sono state le emozioni nei primi quarantacinque minuti: da segnalarsi l’infortunio occorso a Curci, che deve lasciare il campo già all’11’, sostituito dal portiere titolare Doni. La prima chiara occasione per segnare capita al 21’, alla Sampdoria: una punizione di Volpi dalla trequarti trova ben due compagni a tu per tu con Doni, ma Lucchini manda alto; l’arbitro Ayroldi aveva, tuttavia, fischiato un fuorigioco, del tutto inesistente. Pochi minuti dopo un tiro sporco di Maggio per poco non trova la deviazione dell’accorrente Bellucci. Al 33’ abbiamo un rasoterra da fuori di Giuly, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che viene respinto da Mirante sui piedi di Panucci, il quale arriva in ritardo per il tap-in. Al 43’ un colpo di testa di Bellucci, diretto sul secondo palo, viene deviato da Tonetto, con Doni ormai battuto. Allo scadere del primo tempo un gran tiro di esterno, da fuori, di De Rossi sfiora l’incrocio dei pali, con Mirante che si era tuffato in bel volo plastico, ma senza la possibilità di raggiungere il pallone.
La ripresa assume ben altri toni, visto che la Sampdoria cerca subito di pungere per portarsi in vantaggio, mentre la Roma appare ancora titubante: al primo minuto Bonazzoli anticipa Cassetti di testa, con Doni che guarda la palla sfilare di poco a lato; al 49’ Taddei salva a pochi centimetri dalla linea, dopo un tiro di Campagnaro sugli sviluppi di un corner battuto da Volpi, con Doni nuovamente battuto. Questa grande paura sembra destare la Roma dal suo torpore: l’undici giallorosso comincia a pressare gli avversari, si muove di più, soprattutto per quanto riguarda gli inserimenti da dietro; e la Sampdoria, costretta a segnare, deve anche concedere qualche spazio in più. E subito si vedono i frutti di questo diverso approccio alla partita. Al 54’ un bell’assist di Aquilani libera Cicinho in area: il brasiliano, però, lascia partire un tiro un po’ strozzato, che Mirante può mandare agevolmente in angolo. Un minuto dopo un tiro-cross dell’esterno giallorosso si alza e ricade poco oltre la traversa. Al 60’ arriva il bel gol qualificazione per la Roma, ad opera dello splendido Mancini di questi tempi: il brasiliano riparte veloce, punta Sala, lo costringe a indietreggiare in posizione sfavorevole, lo disorienta con un bel gioco di gambe e, appena entrato in area, lascia partire un rasoterra sul primo palo che beffa il portiere doriano. Si tratta del gol numero 500 per la Roma in Coppa Italia.
Ormai la partita ha cambiato fisionomia. Al 66’ Totti (molto in ombra nel primo tempo) inventa per Giuly, che si inserisce da dietro e si incunea tra i due centrali, costringendo Mirante a una parata a terra. Ma trascorrono pochi minuti e la Sampdoria ha l’occasione per sperare nei tempi supplementari: Doni respinge un rasoterra da fuori di Bellucci, con Bonazzoli che perde l’attimo per ribadire in porta, mentre il suo tiro viene ribattuto dalla difesa. L’ultima chiara occasione da gol della partita vede protagonista Perrotta, da poco entrato al posto di Totti: al 72’ il romanista vede una sua conclusione, deviata da Gastaldello, sfiorare la base del palo.
Nei restanti venti minuti di gioco la Roma controlla abbastanza agevolmente la qualificazione, mentre la Sampdoria non sembra poter più disporre delle energie fisiche e mentali per tentare di agguantare il pareggio.
Pagelle della Roma.
Curci: sv. Dall’11’ Doni 6: questa volta sono i suoi compagni a salvare la porta giallorossa, ma è anche vero che il portiere non avrebbe potuto fare molto più di quello che ha fatto.
Cicinho 6.5: copre tutta la sua fascia di competenza, sempre puntuale sia in chiusura che in attacco.
Panucci 6: non mostra segni di cedimento neanche quando gioca fuori ruolo.
Cassetti 6: a volte sembra un po’ in affanno, ma merita la sufficienza.
Tonetto 6: tiene la posizione con cura.
De Rossi 6.5: da centrocampista arretrato, verso la fine della partita diventa vero e proprio difensore aggiunto, senza che l’avversario di turno possa mai, in ogni caso, sperare di sopravanzarlo.
Aquilani 6: nel primo tempo appare alquanto spaesato e anche in ritardo su alcuni recuperi, ma nella ripresa cresce assieme al resto della squadra.
Taddei 6: non si vede molto, ma salva il risultato con un intervento sulla linea di porta, quando la situazione era ancora in fase di stallo.
Giuly 6: non sempre presente quando ci sono pochi spazi a disposizione, aiuta in fase difensiva e, più volte, crea pericoli per Mirante. Dall’82’ Pizarro sv.
Mancini 7: ripete il copione delle ultime partite, attento a coprire gli spazi in fase difensiva nel primo tempo, libero di inventare e segnare nella ripresa, quando le maglie delle due contendenti si allargano.
Totti 6: nel primo tempo, marcato da vicino, non può mostrare la sua classe di rifinitore; nella ripresa, con l’aumentare degli spazi a disposizione, cresce anche il suo apporto alla causa giallorossa. Dal 68’ Perrotta sv.
Allenatore Spalletti 6.5: nel primo tempo la Roma è troppo compassata, ma nella ripresa è ben spronata dal suo mentore.
Pagelle della Sampdoria.
Mirante 6.5: mette in mostra alcuni begli interventi.
Campagnaro 6: difensore diligente, offre anche un bel traversone per Bonazzoli.
Sala 6: è sempre molto attento, ma non può nulla contro le ripartenze romaniste, in particolare contro il bel gioco di gambe di Mancini. Dall’85’ Pieri sv.
Lucchini 6: esce per infortunio poco prima del gol romanista e, fino ad allora, non aveva concesso molto agli avversari. Dal 58’ Gastaldello 6: sfortunato, perché entra nel momento in cui cominciano a spirare le folate romaniste.
C. Zenoni 5: si becca, giustamente, gli improperi di Mazzarri per delle occasioni non sfruttate a dovere. Dal 68’ Franceschini sv.
Maggio 5.5: abitualmente è un esterno; oggi, come interno destro, non ha reso molto.
Volpi 6: la sua regia è molto curata, ma non è supportata dai compagni di reparto.
Del Vecchio 5: il suo apporto alle azioni di attacco è nullo.
Ziegler 5.5: non ripete la bella prestazione dell’andata, anche perché è poco cercato dai suoi.
Bellucci 6: cuce il centrocampo con l’attacco ed è sempre molto vivo.
Bonazzoli 5.5: fa sentire la sua presenza in area, ma non è abbastanza lesto per approfittare delle occasioni concessegli.
Allenatore Mazzarri 6: aveva indovinato la strategia, ma sembra che sia stato tradito dal centrocampo.
Arbitro Ayroldi 6: alcuni errori in occasione delle segnalazioni di fuorigioco, ma, per il resto, conduce la partita in porto con sicurezza.
Marco Di Cesare |