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La bufala della mozzarella: è davvero pericolosa? 27 marzo 2008, di E’ cronaca recente la sospensione delle importazioni da parte del Giappone e della Corea per quanto riguarda la mozzarella di bufala campana. In seguito allo scandalo della spazzatura campana si viene casualmente a scoprire che pure il prodotto più prelibato e rinomato della regione rientra nel calderone dato che, per colpa delle discariche generalizzate a pochi passi dagli allevamenti, il contenuto di diossina per chilogrammo di diossina nelle mozzarelle sarebbe di 6 picogrammi anzichè 3 o meno come la norma prevede. Gli stabilimenti fuori regola sono stati chiusi e le partite "avvelenate" sequestrate. Ma anche se così non fosse, perchè probabilmente la mozzarella alla diossina ce la mangiamo da un pezzo dato che il problema spazzatura non è, in realtà di oggi, questa soglia è davvero pericolosa? Vediamo cosa comporta la diossina per il corpo. Anzitutto il rischio legato alla diossina è dato dalla sua liposolubilità: la diossina si scioglie nel grasso e ivi rimane depositata per anni. Se smettessimo di consumarla ci vorrebbero 3 anni per dimezzarne "le riserve", 6 per ridurle a un quarto e così via. A che punto la diossina diventa pericolosa? Il limite di tossicità è fissato a 14 picogrammi per unità di peso corporeo. Quindi per una persona di 70 chili il limite di tossicità è di 980 picogrammi accumulati, l’equivalente di 193 chili di mozzarella "avvelenata" nel caso in cui finissimo per accumulare tutta la diossina della mozzarella stessa. Il problema sta nel fatto che la diossina non ce la porterebbe solo la mozzarella ma anche altri cibi che per natura hann contenuti di diossina molto maggiori (il pesce per esempio) e ancor di più l’aria che respiriamo. Ha quindi un senso rinunciare a mezzo chilo al mese di mozzarella per la diossina che contiene? In realtà no, sarebbe semplicemente seguire l’onda del momento, farsi influenzare dall’informazione fatta male. La mozzarella alla diossina probabilmente ce la siamo mangiata per anni, e con gusto. Preoccuparsi della mozzarella ora significa uccidere un settore senza preoccuparsi del problema in sè: come la diossina arriva in altri alimenti ed, infine nel nostro corpo nelle quantità pericolose. Per informazione: una bstecca un pò "bruciacchiata" contiene a sua volta elementi cancerogeni, tra cui la diossina che si viene a creare proprio quando elementi biologici vengono bruciati... Ciononostante la carne ce la mangiamo lo stesso senza farci tanti problemi. Concludo sottolinenado di non avere nessun interesse nel campo caseario: se tutti i caseifici campani fallissero l’unico danno sarebbe per le mie papille gustative. Allego infine un documento sulle diossine scritto nel modo coretto: è così che dovremmo avere le informazioni. di Dimitri Stagnitto |