Le solite Cassanate... e lo chiamano "show"!
2 marzo 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Tutto Cassano in poco più di mezz’ora: dal gol del 2-2 contro il Torino (un colpo da biliardo alla sua maniera) alla nuova, inattesa "cassanata". Cartellino rosso, insulti all’abitro, al quale lancia anche la sua maglietta e poi, a freddo, le scuse a tutti, lui che si vanta di non scusarsi mai, addirittura con un comunicato: scuse al pubblico, ai compagni, al designatore Collina che era in tribuna: "Ho fatto una cavolata".

Il fattaccio avviene al 42’ della ripresa, quasi alla fine di un secondo tempo contrappuntato anche dalle giocate di fino del barese. L’azione si svolge dalle parti della bandierina del calcio d’angolo. Il contrasto tra Cassano e Comotto non sembra affatto falloso. Anzi il blucerchiato dà l’idea di volersi sottrarre al contatto. L’arbitro Pierpaoli la pensa diversamente e il fallo glielo fischia. Lui protesta vivacemente e, considerando che era stato già ammonito per aver preso a calci la bandierina dopo il gol, si ritrova il rosso sventolato davanti agli occhi. Apriti cielo: due "vaffa" in rapida sequenza rivolti al direttore di gara (accusato anche di aver dato un rigore inesistente al Toro, per un fallo fuori area).

Tutti a quel punto cercando di fermarlo, anche gli avversari e tra questi il suo amico Rosina. Niente da fare: Cassano si sfila la maglietta e la scaglia contro l’arbitro. Intanto il pubblico prende a contestare Collina in tribuna: gli spettatori che sono seduti vicino al disegnatore, in tribuna, si alzano e cominciano ad applaudirlo in segno di scherno. Lui regge per un po’ ma poi se ne va.

Intanto in campo la furia di Cassano non si placa. L’arbitro è sempre al centro degli insulti. Il blucerchiato gli grida: "Sei una merda " e dal sottopassaggio fa gesti inequivocabili: "Vieni, vieni, ti aspetto alla fine della partita". Non succederà, perché alla fine Cassano, visibilmente più calmo, andrà a salutare il pubblico, i compagni e gli avversari. Il suo terzo tempo. Ma l’arbitro non lo incrocerà affatto.

Una sceneggiata che adesso rischia di costare cara a Cassano, proprio nel momento in cui ha raggiunto una forma strepitosa. Non solo una squalifica, che potrebbe anche essere di tre giornate, ma anche in chiave azzurra: il ct della nazionale Donadoni aveva applaudito al suo ritorno ad alti livelli, aggiungendo però che avrebbe dovuto limare alcuni aspetti caratteriali. Questo improvviso ritorno al passato complica non poco il quadro.

Dopo la nuova "cassanata" sono però arrivate le scuse, scritte. Cosa certo non usuale per un personaggio che finora si è sempre vantato di non aver chiesto mai chiesto scusa a nessuno nella sua vita. "Mi scuso con tutti", si legge invece in un comunicato. "Ho compiuto un gesto assolutamente da censurare che ha compromesso quanto di buono fatto fino a quel momento. Ho compreso quasi subito di aver commesso una grossa cavolata". "A fine gara - prosegue Cassano - ho chiesto scusa ai tifosi e ai compagni e ho chiarito l’accaduto anche con il designatore Pierluigi Collina. Antonio Cassano".

"L’espulsione di Cassano è ineccepibile", ha commentato il dg blucerchiato Giuseppe Marotta, "anche se il ’vaffa’ all’arbitro è oramai entrato nell’ordine del linguaggio...". "C’è la trance agonistica, ma senza dubbio Cassano ha sbagliato", ha chiosato Marotta aggiungendo che negli spogliatoi il giocatore ha avuto un confronto chiarificatore con l’arbitro Pierpaoli.

"Mi dispiace per Cassano, non credevo così bravo ma alla fine è caduto in un attimo non bello ma dobbiamo perdonarlo", ha commentato a Sky il tecnico del Torino Walter Novellino schierandosi a favore del numero 99 doriano. "Lui è un talento naturale - dice ancora Novellino - ed un bravissimo ragazzo. E’ un istintivo, e va aiutato, viene da due anni particolari in cui ha accumulato rabbia ed energia, e oggi ha avuto uno sfogo. Si è fatto prendere da un attimo di rabbia. Non è stato un bel comportamento però a freddo ha chiesto scusa e quindi va aiutato e capito".