NO ALLA PENA DI MORTE, dal 13 al 18 novembre a teatro per non dimenticare Derek Rocco
25 ottobre 2007, di Redazione Trova-Roma.com
 

"Io sono il mare" è la versione teatrale del famoso caso di cronaca dell’italoamericano Derek Rocco Barnabei, giustiziato in Virginia il 14 settembre del 2000. Il caso sollevò una grande mobilitazione dell’opinione pubblica italiana ed europea ed occupò per giorni e giorni le prime pagine dei quotidiani. Scena dello spettacolo è il parlatorio del braccio della morte di Greensville. Una calma artificiale. Un silenzio immobile, un’aria che pesa. Ed il solito odore di disinfettante. É l’alba del 15 settembre 2000: nel braccio della morte di Greensville, sono trascorse 10 ore dal momento in cui lo Stato della Virginia ha spezzato i 33 anni di Derek Rocco Barnabei. Nel grigiore asfittico di un anonimo parlatorio si incontrano il cappellano Jim Gallagher ed il secondino Frank Houdson. Tra loro la presenza ingombrante di un paio di scarpe slacciate e di una grossa scatola colma di roba: quello che resta di Barnabei D. R., detenuto 227108. Per archiviare la pratica restano sole le ultime formalità: visionare gli oggetti, mettere per iscritto che lo Stato non si è preso niente (tranne una vita umana) ed apporre la firma sull�apposito modulo. Fra i due si snoda un dialogo teso, estremo: uno scontro senza mezzi termini, una lotta combattuta senza esclusioni di colpi. Un vortice che attanaglia cappellano e secondino in un labirinto senza uscita: troppe le domande senza risposta, troppi i dubbi, troppi i perchè. Per Houdson non c’è nulla di cui sorprendersi. Il suo è soltanto un mestiere, in rigoroso orario d’ufficio. Tutto normale, tutto regolare: quello che conta è che ognuno stia al suo posto. Ognuno con il suo ruolo. Nessuna complicazione. Anche Padre Gallagher ne ha visti morire a decine, ma in loro vede ancora l’uomo, mai la bestia. Ogni volta la stessa rabbia che lo assale dallo stomaco, la stessa sensazione di impotenza, la stessa voglia di gridare. Di non sentirsi un ipocrita. Nasce il giorno. Un nuovo giorno fra le pareti del carcere; le cose di Derek si sono lentamente trasformate nell’inchiostro di un modulo: libri, disegni, poesie ed un diario: scrigno di gelide istantanee degli orrori del "braccio". "Io sono il mare", cronaca di un omicidio giudiziario, scritto da Stefano Massini. L’appuntamento è a Roma, dal 13 al 18 Novembre 2007 al Teatro Sala Petrolini - Via Rubattino 5

Amnesty International "A sostegno della campagna NO ALLA PENA DI MORTE". Per ulteriori informazioni www.iosonoilmare.com