Paolo Fresu alla Casa del Jazz
5 giugno 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Paolo Fresu, una personalità artistica tra le più note ed amate in Italia e nel mondo, incontra l’ipnotico chitarrista norvegese Eivind Aarset e la musica della tradizione Sufi nel jazz etnico dell’oud e della voce di Dhafer Youssef. Un esempio di come il jazz e la musica possano ridurre le distanze: Sardegna, Norvegia e Tunisia sono i luoghi di origine che vengono a convergere in questo trio.

domenica 8 giugno ore 21 (sala concerti) Paolo Fresu / Dhafer Youssef / Eivind Aarset Paolo Fresu tromba Dhafer Youssef voce, oud Eivind Aarset chitarra Ingresso euro 15

Per la prossima settimana segnaliamo invece, sempre alla Casa del Jazz:

lunedì 9 giugno ore 21 (sala concerti) L’Ambasciata di Svezia a Roma e la Federazione Nazionale di Musica Jazz Svedese presentano: Jonas Kullhammar Quartet Jonas Kullhammar sax tenore Torbjörn Gulz pianoforte Torbjörn Zetterberg contrabbasso Jonas Holgersson batteria Ingresso libero

Dal suo album d’esordio, l’autoprodotto "Salut" del 2000, Jonas Kullhammar è entrato nella scena del jazz svedese come un turbine incidendo altri cinque dischi e collezionando numerosi premi e riconoscimenti, il suo stile sul sax è energico e veloce, alla Sonny Rollins. Arriva con il suo quartetto per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione dell’Ambasciata e della federazione nazionale di jazz di Svezia.

mercoledì 11 giugno ore 21 (sala concerti) “Altre facce, altri suoni” Luca Aquino Quartet Luca Aquino tromba, flicorno ed elettronica Giovanni Francesca chitarra, chitarra elettrica Marco Bardossa contrabbasso, basso elettrico Dario Congedo batteria Ingresso euro 5 acquista il biglietto

"Sopra le Nuvole" (EmArcy) è l’album di esordio di questo ventiseienne di Benevento che usa l’elettronica e ama suonare trombe e flicorni d’artigianato. Il disco ha raccolto subito l’apprezzamento di critica specializzata e di illustri colleghi, è il caso di Fesu che ne scrive le note di copertina: "è un giovane trombettista... che suona diverso. Ama Davis, ma anche Hubbard, ed insegue i suoni contemporanei e metropolitani di Hassell e di Molvaer innestandoli in una poetica tutta italiana fatta di melodie e di timbro".