Per i referendum di Grillo rischio annullamento firme
24 aprile 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Il 25 aprile Grillo sarà in piazza a Torino per il V2-day, ma in centinaia di piazze italiane (alcune di Roma incluse) si raccoglieranno le firme per un nuovo referendum.

Dal mondo politico, dopo la sorpresa per il primo exploit grillino, generica freddezza. Due sole le eccezioni: Antonio Di Pietro e Marco Pannella. Il primo annuncia che il 25 aprile sarà a Milano per firmare i tre referendum. Il leader radicale «mette a disposizione il patrimonio di battaglie» del suo partito e lancia un allarme: «Occhio agli scherzi di un regime che per decenni ha affinato le armi dell’eversione antireferendaria. Abbiamo già inviato a Beppe Grillo un documento sui rischi di annullamento di regime delle firme in ragione della data scelta»». In realtà la normativa è chiara. A regolare la materia è una legge del 1970 secondo la quale «non può essere depositata richiesta di referendum nei 6 mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle due Camere». Visto che i comizi elettorali sono stati convocati con decreto del presidente della repubblica il 6 febbraio, le firme dovrebbero essere depositate solo a partire dall’8 agosto. Le norme stabiliscono, inoltre, che per raccoglierle si ha tempo tre mesi a partire dalla data di vidimazione del modulo: ed ecco allora che la raccolta potrebbe partire al più presto dall’8 maggio. Quelle raccolte nel giorno della Liberazione sarebbero quindi nulle.