Regione Lazio: avviato il Polo Formativo per i Beni e le Attività Culturali
16 gennaio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Presentato il Polo Formativo per i Beni e le attività culturali, promosso dall’Assessorato Istruzione della Regione Lazio, nel corso del convegno dal titolo “Il polo formativo per i beni e le attività culturali. La filiera dei beni culturali”, organizzato da Confservizi Lazio presso la Biblioteca nazionale centrale.

Il Polo è dedicato alla filiera dei beni culturali del Lazio, regione che – quanto a ricchezza di patrimonio artistico, archeologico e ambientale - è una preziosa miniera di professionalità e di opportunità di formazione ancora, almeno in parte, da valorizzare.

I Poli formativi per l’istruzione e la formazione tecnica superiore sono stati promossi e finanziati con oltre 2.700.000 euro dall’Assessorato regionale all’Istruzione, che ne ha individuati tredici sulla base di una articolata concertazione con le parti sociali e con gli attori locali istituzionali. Si tratta di raggruppamenti di soggetti (istituzioni scolastiche di secondo grado, enti di formazione, centri di ricerca, università ed imprese) ai quali viene affidata, sulla base di una programmazione pluriennale e su obiettivi di eccellenza, la realizzazione di percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

Il progetto del Polo dei Beni culturali, che è partito il 5 novembre scorso, vede coinvolta una rete di 25 partner selezionati, tutti caratterizzati da competenze interdisciplinari e intersettoriali di eccellenza, il cui capofila è Formedil Regionale Lazio. Obiettivo principale del Polo appena costituito è offrire un contributo significativo per lo sviluppo di un sistema formativo in campo culturale che sia in grado - realizzando percorsi idonei ad istruire figure professionali specifiche non ancora presenti sul mercato seppur necessarie a questo comparto - di rispondere in maniera concreta alle richieste delle imprese e, allo stesso tempo, di incrementare efficacemente le azioni volte a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.

A tale scopo sono stati messi a punto due percorsi formativi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) post diploma, che mirano a formare ”Tecnici Superiori per il rilievo architettonico, la diagnosi del degrado strutturale e superficiale dei beni architettonici” e “Tecnici superiori per la realizzazione dei percorsi didattici museali”.

I due corsi, interamente gratuiti, sono rivolti a occupati, inoccupati e disoccupati di entrambi i sessi, I requisiti necessari per accedervi sono stati l’età superiore ai 18 anni ed il diploma di scuola superiore o il superamento delle prove selettive di accertamento delle competenze. Entrambi i percorsi prevedono il riconoscimento di Crediti Formativi Universitari (CFU).

Ha detto l’Assessore Silvia Costa: “La strategia dei Poli formativi costituisce una vera e propria scommessa per la Regione. La novità consiste nell’aver coinvolto (su base provinciale, interprovinciale o regionale) le istituzioni scolastiche superiori, le Università, i Centri di ricerca e le imprese, al fine di realizzare i percorsi di formazione mirati alle figure professionali alte, che oggi mancano. L’obiettivo è di rispondere nel modo più idoneo ai fabbisogni formativi espressi dalle imprese, arrivando – una volta istituzionalizzati tali partenariati – a coprire l’intero arco delle competenze, a partire da quelle di base, fino ad arrivare all’alta formazione, anche nella prospettiva dei futuri Istituti tecnici statali e dei Poli tecnici previsti dalla normativa nazionale approvata in sede di Conferenza unificata. Si mira, dunque, ad innalzare il livello delle competenze tecniche, a creare i presupposti per l’inserimento nel mondo del lavoro e per la riqualificazione dei lavoratori e – in prospettiva – ad attrarre investimenti sul nostro territorio grazie all’offerta qualificata in termini di beni e di servizi. In particolare, questo Polo formativo, nella fase di avvio, si propone di formare esperti in grado di valorizzare e conservare i beni architettonici dei quali la nostra Regione è ricca e di mettere a punto percorsi didattici museali. Accanto alle attività formative sono previste attività di ricerca, di analisi dei fabbisogni formativi e di aggiornamento dei docenti.”

Nel corso del convegno, i cui lavori sono stati aperti dal vice Presidente del Formedil regionale, Sandro Grugnetti, hanno dato il proprio contributo – oltre all’Assessore alla formazione della Regione Lazio, Silvia Costa, il Presidente di Erfap Lazio, Franco Dore, e il Presidente di Confservizi Lazio, Giuseppe Labarile - l’Amministratore di Federculture Servizi, Claudio Bocci, il Presidente di Acer, Giancarlo Cremonesi, il Presidente di Italia Nostra Onlus, Giovanni Losavio, il Vice Segretario Generale di Unesco Italia, Vincenzo Pellegrini, il Direttore di Croma Università Roma Tre, Carlo Maria Travaglini. All’incontro hanno partecipato anche il Segretario Generale Nazionale UIL Beni Culturali, Gianfranco Cerasoli, il consigliere del Ministro dei Beni Culturali e delle Attività Culturali, Andrea Granelli, e ancora Maria Antonella Fusco per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Carmine Marinucci per l’ENEA, Massimiliano Neri per C.E.F.M.E. e Antonio Salvatore Dinallo per l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – Regione Lazio.

Nel corso della giornata è stato ricordato più volte che occorre guardare al settore culturale come ad un settore altamente produttivo, operando con strategie unitarie che puntino sulla qualità e sulla formazione. E’ stata, inoltre, sottolineata l’importanza di proseguire nella cooperazione tra settore pubblico, imprenditoria privata e mondo sindacale per attivare, migliorandone e implementandone l’offerta, una rete di percorsi con la quale continuare ad investire sulle risorse umane.