Roma-Inter: I Giallorossi si giocano la stagione
27 febbraio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
 

Il match della verità alla fine è arrivato. Per il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, la sfida contro l’Inter capolista è una di quelle gare senza appello. O si vince e si dimostra "di essere il club che ha creato più fastidio alla supremazia nerazzurra", o si perde e, a quel punto, "sarebbe sicuramente un problema parlare di tentativo di agguantarla al primo posto".

Ecco quindi che l’allenatore giallorosso indica la sua personale ricetta per superare a pieni voti l’esame di San Siro: "Ci sarà da disputare una grossa partita. Loro sono più bravi di noi, hanno più fisicità e sfruttano meglio gli episodi ma, vincere è sempre possibile. La Roma - ha proseguito Spalletti - dovrà essere stimolata a diminuire la distanza dall’Inter per continuare a fargli la guerra in campionato". "Noi - ha sottolineato il tecnico giallorosso - dobbiamo avere qualcosa in più perché l’Inter ha la tranquillità dei nove punti di vantaggio. Fin qui hanno fatto vedere una mentalità vincente. Noi siamo quelli che rincorrono e dobbiamo essere bravi a far vedere tutto il nostro valore. Mi aspetto una partita spigolosa e la ricerca dei dettagli da parte nostra dovrà essere massima".

Il tecnico della Roma, poi, si sofferma sulle polemiche scatenate dopo la direzione arbitrale di Reggina-Juventus: "Se si continua ad abbaiare contro gli arbitri, questi saranno meno tranquilli. E, mancando la giusta serenità, potrebbero essere anche più nervosi. Al minimo errore saranno additati come quelli che alterano il risultato". La soluzione proposta da Spalletti è facile: "Da qui in avanti i tesserati non dovrebbero più parlare degli arbitraggi. Gli errori si sono sempre visti. C’é anche chi a causa di un errore ha subito conseguenze a livello di classifica. Il nostro è un campionato difficile. Quando sento di parlare di prendere arbitri stranieri, non sono d’accordo, i nostri sono i più bravi".

Passando dalla bravura dei fischietti italiani a quella dei calciatori della Roma, Spalletti si è soffermato sulle condizioni di Totti: "Francesco è il calciatore per le situazioni importanti. Lo dicono i numeri. Lui, dalle partite importanti riceve grandi stimoli. Lo vedo in progresso, si è allenato e gli è calato il dolore". Alle spalle di Totti potrebbe tornare sulla linea dei trequartisti uno degli uomini migliori della Roma in questo 2008, il brasiliano Mancini. Infatti, scontata la squalifica con la Fiorentina, è stato convocato assieme al connazionale Juan. I due "si sono allenati abbastanza bene - ha raccontato Spalletti - e spero che questo effetto di dolore da problema contusivo diminuisca e che riescano ad essere della partita. Valuteremo".

La sensazione è che entrambi i calciatori potrebbero cominciare la partita dalla panchina per essere pronti ad entrare in caso di necessità. L’assenza di Panucci, con la contemporanea squalifica di Cicinho, obbligherà invece Spalletti a puntare su Cassetti e Tonetto per completare la linea difensiva composta dai centrali Mexes e Ferrari.

MANCINI SENZA IBRA, ANCHE UN PARI VA BENE "Potrebbe andarci bene anche un pareggio, anche se giocheremo per vincere". E’ questo il pensiero di Roberto Mancini prima della partita contro la Roma. Perché se è vero che, "in caso di vittoria, per loro diventerebbe più difficile", non si può certo dire che l’Inter arrivi alla sfida al meglio della condizione. Oltre agli infortuni di Cordoba, Samuel e Dacourt, il tecnico dell’Inter non può infatti contare neanche su Ibrahimovic e Cruz, neppure convocati per la sfida di questa sera. In queste condizioni, è chiaro che a Mancini un pari contro i giallorossi potrebbe anche andare più che bene. E poi "mancano ancora tante partite, il campionato sarebbe ancora aperto", anche in caso di vittoria dell’Inter.

Piuttosto, l’indisponibilità di Ibrahimovic rischia di protrarsi anche se Mancini ostenta tranquillità: "Non sono preoccupato per l’infortunio di Zlatan - dice ironico con una punta di polemica nei confronti dello staff medico - perché di solito le diagnosi sono sempre il contrario di quelle che vengono fatte". Poi Mancini torna serio: "Penso che qualche giorno di riposo possa consentirgli di riprendere gli allenamenti e tornare a giocare, magari già a Napoli".

Per la sfida Mancini si affiderà giocoforza a Suazo e Crespo con Balotelli che siederà in panchina. Non è da scartare un possibile cambio di modulo, che vedrebbe un centrocampo a cinque con un’unica punta, anche se in sala stampa l’allenatore dell’Inter ha negato questa ipotesi. A chi vede una squadra nervosa dopo la sconfitta di Liverpool ed in seguito alla poco elegante scenata di Vieira a Genova, Mancini ribatte pacifico, spiegando che "un giocatore che rientra dopo tanto tempo, vuole restare in campo sino alla fine. Il suo comportamento non è poi una cosa così grave - aggiunge - come non lo sono state in passato quelli di Figo o Adriano o di altri. Non mi sembra ci sia stato nulla di grave". Mancini poi è sibillino quando gli viene chiesto perché alla Roma non vengono mai contestati gli errori arbitrali a favore: "Perché il giornale di Roma non gli dà contro e non vengono tirate fuori cose che, invece, altri giornali e altre città fanno. Questo è importante". Ma Mancini non ha intenzione di aprire grandi polemiche: "Come tutte le squadre, anche la Roma ha degli episodi a favore e altri a sfavore".

In un campionato post-Calciopoli, fa una certa sensazione vedere la Juventus bersagliata da errori arbitrali. Le lamentele bianconere, tuttavia, non smuovono il diplomatico atteggiamento di Mancini: "Mi sembra abbastanza normale che ci si possa lamentare dopo una gara dove si pensa di aver subito qualche torto. Ma questo capita a tutti. Gli errori vengono commessi perché gli arbitri sono giovani, ma possono sbagliare anche quelli un po’ più anziani. Adesso pensiamo che siano tutti in buona fede, quindi bisogna saper accettare anche gli errori". Infine il siparietto con Cassano mandato in onda da Striscia la Notizia. L’allenatore dell’Inter divertito risponde: "Se non ci vediamo è un problema, significa che succede qualcosa a qualcuno...". Qualcuno l’ha interpretata come un ’ci vediamo presto all’Inter’: "No, assolutamente, però mi ha fatto un in bocca al lupo per la coppa". Ce n’é davvero bisogno.