Solo la Roma dietro l’Inter
6 dicembre 2007, di Marco Di Cesare
 

La Roma batte il Cagliari nel recupero della 12a giornata e scava un discreto margine tra lei e le inseguitrici: il +5 sulla Juventus, il +6 sull’Udinese e il +7 sulla Fiorentina possono per ora permetterle di guardare con maggiore fiducia alle prossime partite di campionato e di pensare a come raggiungere un’Inter sempre più forte che vince convincendo e mantiene i tre punti di vantaggio. La sorpresa della serata, non del tutto imprevista, è il ritorno in campo di Totti, addirittura dal primo minuto; forse perché quella col Cagliari sembrerebbe la partita giusta, non troppo difficile sulla carta, tanto da convincere Spalletti a schierare dietro il capitano una linea molto offensiva che vede Mancini sulla destra, Taddei al centro e Vucinic sulla sinistra. Il Cagliari risponde con un 4-4-1-1 che dovrebbe offrire una maggiore copertura sulle fasce; in attacco Foggia trequartista dietro l’unica punta Acquafresca. I primi minuti sono di fuoco, in linea con quanto la Roma spallettiana ci ha spesso mostrato. Difatti già al 2’ una triangolazione Taddei-Totti (assist di tacco)-Taddei permette al brasiliano di provare un rasoterra che finisce di poco a lato, col portiere Marruocco che controlla. Passa un minuto e Totti serve un pallone d’oro a Vucinic che, pressato da dietro, si allunga troppo la palla perdendola. Al 5’ Pizarro riceve palla da Doni e scaglia un lancio dalla sua trequarti che arriva sui piedi di Vucinic che sta stringendo da sinistra, lasciandosi i difensori dietro di sé; il montenegrino è bravo a stoppare, a dribblare il portiere in uscita, ma non lo è altrettanto nel trovare un facile gol in diagonale a porta vuota. Ma già all’8’ si vede il Cagliari: Ferri riceve da Foggia al limite dell’area e fa partire un sinistro velenoso diretto all’incrocio che deve essere alzato da Doni in completa estensione. Sul corner successivo una botta di Budel da lontano tocca la parte alta della traversa. Al 19’ un clamoroso intervento mancato di Juan su un lancio del portiere avversario, libera Foggia che converge al centro e, in corsa, decide di non vedere Acquafresca praticamente libero in area, con Mexes preso in mezzo, e sbaglia malamente un tentativo di tiro mancino a giro sul palo più lontano. Questa chiara occasione per il Cagliari ridesta la Roma dal momentaneo torpore. Difatti al 25’ Totti viene fermato a tu per tu col portiere per un fuorigioco inesistente, ma comunque più facile da interpretare alla moviola che dal campo di gioco. Al 27’ vediamo il primo gol della serata: un calcio di punizione battuto da Pizarro dalla trequarti destra, finisce sulla testa di Taddei che, lasciato colpevolmente solo in area, può segnare piuttosto agevolmente. Al 35’ il gol del raddoppio: la Roma imbastisce un prolungato possesso palla fino a che Vucinic non decide di passare in mezzo a tre avversari e servire Mancini che scatta tra le linee, venendo contrastato dal portiere in uscita; la palla, però, finisce sui piedi di Taddei che conclude con un preciso piattone dal limite che finisce sotto la traversa. Al 39’ un dialogo Totti-Mancini viene concluso dall’esterno con un rasoterra da fuori area che termina a fil di palo. Al rientro in campo nella ripresa Sonetti tenta il tutto per tutto schierando l’attaccante Matri al posto del difensore Pisano, facendo tornare Ferri al suo ruolo naturale di terzino; il Cagliari prende, così, la forma di un 4-3-3 con Foggia largo a destra, Matri a sinistra e Acquafresca centravanti. Ma la prima palla gol del secondo tempo capita nuovamente sui piedi di un romanista: un’azione splendida, orchestrata da Vucinic e Mancini, libera in area Totti , che scarica all’indietro per l’accorrente Vucinic il quale, però, sbaglia da posizione favorevole, aprendo troppo di piatto interno destro. Al 65’ un bel mancino al volo di Budel viene respinto in tuffo da Doni. Al 67’ Vucinic in spaccata non riesce a spingere in porta un pallone assai difficile. Ma al 76’ il Cagliari potrebbe dimezzare lo svantaggio e mettere paura alla Roma: un lancio di Marruocco viene spizzicato di testa da Larrivey (entrato da poco) per Foggia che, però, tira di piatto addosso a Doni. L’ultima azione degna di rilievo della partita vede Mancini colpire la traversa all’85’, dopo un bel dribbling convergendo da sinistra. La Roma sembrerebbe accreditarsi come la più importante, se non già come l’unica, contendente per l’Inter. Mentre la squadra capitolina entusiasma in attacco, denuncia ancora delle lacune quando perde palloni che possono generare accelerazioni avversarie non semplici da arginare; in questo caso sarebbero da rivedere alcuni equilibri sulla trequarti e a centrocampo. Di certo la Roma non è stata favorita dal calendario che la ha vista sfidare, quasi subito e in sequenza, squadre di livello elevato, nel periodo in cui si è alla ricerca della forma migliore. Ma è anche vero che la formazione capitolina deve ancora lottare contro un’eccessiva voglia di “fare accademia” e, soprattutto, contro certi cali di tensione che potrebbero costarle caro nelle due difficili trasferte di Livorno e Torino (sponda granata) che la attendono al varco: di certo non vorremmo un’altra Empoli!

Pagelle della Roma.
Doni 6.5: forse attendeva una serata più facile da gestire; i suoi interventi non hanno del miracoloso, ma comunque si fa trovare sempre pronto.
Panucci 6.5: spinge molto sulla fascia destra, mostrando uno stato di forma che sarebbe l’invidia di un ventenne.
Mexes 6: la serata non gli offre particolari patemi d’animo.
Juan 6: gioca sempre di fino, a volte anche un po’ troppo; da censura il liscio grazie al quale lancia Foggia.
Tonetto 6: serata senza infamia, ma senza una particolare lode.
De Rossi 6.5: si adopera molto nel lavoro oscuro come filtro davanti alla difesa e spesso, quando occorre, come vero e proprio difensore aggiunto.
Pizarro 6.5: sembra aver raggiunto una certa costanza di rendimento, fatto di una regia impeccabile e di una insospettabile caparbietà nel recuperare palloni; splendido l’assist non sfruttato a dovere da Vucinic.
Mancini 6: si fa vedere, sembra che stia recuperando la condizione psicologica; gli manca solo il gol.
Taddei 7.5: è tornato alla grande, offrendo il meglio del suo repertorio di qualità e quantità, arrivando a quota tre gol in tre giorni, dopo un’assenza nel tabellino dei marcatori che durava da febbraio. Utile in qualsiasi ruolo dalla trequarti in su. Chiede il cambio e l’Olimpico gli tributa una meritata standing ovation. Dal 76’ Cicinho sv.
Vucinic 6: spreca molto, ma è sempre presente ed è fondamentale nell’azione che porta al secondo gol. Dall’86’ Brighi sv.
Totti 7: gioca di fino, serve assist a iosa congelando il pallone per quell’attimo che permetta ai trequartisti di accorrere da dietro e puntare i difensori; esce tra gli applausi al 62’ per fare posto a Giuly (6), che deve solo aggiungere un po’ di corsa a una squadra un po’ stanca che rischia di sfilacciarsi.
Allenatore Spalletti 6.5: manda in campo lo schieramento offensivo giusto per la partita, ma nel secondo tempo, quando cala il ritmo, la Roma diventa molto più prevedibile e non punge più; da rivedere certi equilibri in fase difensiva.

Pagelle del Cagliari.
Marruocco 6: poco aiutato dalla difesa, non può fare nulla sui due gol, mentre sulle innumerevoli altre occasioni viene graziato dagli attaccanti giallorossi.
Pisano 5.5: non lo si nota molto. Dal 46’ Matri 5.5: il capocannoniere del Cagliari non risulta molto incisivo.
Bizera 5: non fa molto per contenere le folate romaniste.
Bianco 5: non sa come aiutare il suo compagno di reparto.
Agostini 6: non lascia facili spazi a Mancini.
Ferri 5.5: in attacco si fa bello con un tiro pericoloso, in difesa aiuta ben poco la causa cagliaritana.
Conti 6: partita ordinata, ma senza troppi spunti, sotto gli occhi del padre.
Budel 6.5: è lui il cagliaritano più pericoloso in zona-gol, quasi in una sfida personale con Doni.
Mancosu 5.5: non crea alcun problema a Panucci. Dal 61’ Fini 5: non pervenuto.
Foggia 5.5: è l’unico fra i suoi che potrebbe inventare qualcosa, sa rendersi pericoloso, ma gioca troppo da solo; non serve un comodo assist ad Acquafresca sullo 0-0, spreca il gol che potrebbe mettere paura alla Roma.
Acquafresca 5.5: non si vede mai, tanto che neanche Foggia lo serve quando è solo soletto davanti alla porta di Doni. Dal 72’ Larrivey sv.
Allenatore Sonetti 5.5: con lui il Cagliari sembra avere riacquistato il nerbo delle prime giornate. Le veloci ripartenze intimoriscono la Roma; dovrebbe, però, ripassare assieme alla squadra i fondamentali della fase difensiva.

Arbitro Orsato 6: la partita non risulta difficile da gestire.

Marco Di Cesare